La gubana Dorbolò è fatta proprio come una volta, seguendo le orme di Nonna Antonietta, la prima a portare fuori dai focolari domestici questa prelibatezza.
Veniva preparata in casa dalle donne delle Valli del Natisone, un dolce povero ma ricco dei frutti del nostro territorio, le Valli del Natisone. Per ogni grande occasione venivano fatte in quantità e dalle grandi dimensioni, al posto della torta nuziale ai matrimoni e come dolce di Natale o di Pasqua.
Con la tipica forma a chiocciola, una pasta soffice e dolce racchiude un ripieno ricchissimo: si prepara tritando in maniera grossolana le noci e le nocciole. Poi si unisce lo zucchero, il cacao, il burro sciolto e i pinoli fritti. Per ultima si aggiunge l’uvetta e il rhum (di cui la parte alcolica sparisce in cottura lasciando solo l’aroma).
Il suo nome viene da “GUBANZA” (“hu-banza”) la credenza di legno in cui veniva custodita al sicuro dai bambini golosi: perchè un dolce così buono non si poteva mangiare ogni giorno!
Come vuole la tradizione la gubana Dorbolò contiene il 30% di frutta secca e non contiene conservanti.
INGREDIENTI:
Farina di grano tenero, zucchero, uva sultanina 11%, uova fresche, noci 8%, nocciole 8%, olio di arachidi, cubetti di arancia canditi, burro, aromi, lievito di birra, miele di acacia, pinoli 1 %, latte in polvere, malto di grano, sale, cacao, vanillina, aroma naturale di limone.
CONSIGLI:
Consigliamo di tagliare gli spicchi con un affilato coltello seghettato, di quelli adatti al pane.
Prima di tagliarla lasciate la gubana a temperatura ambiente per qualche ora oppure potete intiepidirla leggermente nel forno per una maggiore morbidezza.
CONSERVAZIONE:
conservare in luogo fresco e asciutto.
SCADENZA:
8 mesi dalla produzione.